Qui l'inchiesta di Repubblica che ha dato il via a questa stringa di pensieri.
Finchè
c'è domanda, ci saranno loro a rispondere. Gli spacciatori. Che a parte la connotazione negativa, sono dei veri e propri negozianti, con un giro d'affari, una fidelizzazione del cliente, offerte e tutto l'armamentario.
E per un 20 percento di
persone che non lo fanno, ne troverai un 80 che prova almeno una volta il negozio, la merce:
una platea sterminata. Come impedirglielo?
Forse facendo entrare
in azione la popolazione locale, con riunioni, ronde, informazione a
tappeto. Per diminuire la platea dei curiosi con tutti gli strumenti della repressione. Una caccia alle "streghe della droga" moderne. Accettando qualche "danno collaterale" se nella caccia ci finisce qualche innocente.
Oppure
lasciando che si formi un ghetto e lasciandoci dentro quelli che
vogliono entrare. E più o meno fregandotene di quel che accade nel
contenitore, tanto i cittadini civili cambieranno zona da soli, no? :-(
Altra
soluzione cara ad una certa area politica è quella delle narcosale,
posti in cui puoi trovare lo sballo e l'assistenza medica in caso questa
fosse necessaria. Ma questo richiede risorse, e quella platea
sterminata potrebbe crescere. E le risorse scarseggiano già per
l'ordinaria amministrazione, figuriamoci se ne restano per delle
politiche qualsiasi di controllo all'uso di stupefacenti.
Io
la risposta non la do, non la conosco. Raccolgo qui solo quei due o tre
pensieri che mi sono scintillati tra i neuroni quando ho visto quel
link e la reazione di un'amica.
Statemi bene
K
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