sabato 16 giugno 2012

Sport, sportivi e Irlandesi

Kurdt, hai scritto qualcosa che mi ha commosso. Omaggio te quanto gli Irlandesi.

A me del calcio non frega assolutamente nulla. Ogni tanto passando davanti a un bar vedo persone intente ed appassionate guardare uno schermo, vedono le gesta dei loro beniamini, calcolano quali vantaggi quel goal potrà dargli nelle classifiche, tengono a mente le statistiche di quel giocatore e valutano il carattere di quell'altro.

E li vedo, ma per me continuano ad essere 22 persone, atleti probabilmente della miglior qualità, sparpagliate su un prato, probabilmente della miglior qualità, a prendere a calci una sfera di cuoio ed altri materiali della miglior qualità per un sacco di quattrini. Certo, e a prendersi un poche di mazzate dagli avversari, che nessuno da niente per niente; ma quello è secondario ed in teoria non dovrebbe nemmeno esserci.

Quindi tutto molto banale, dato che non mi interessa.

Poi, ogni tanto, succede una cosa che rimbalza sui circuiti di notizie che seguo e che mi fa capire che: sì i quattrini; sì la tenzone; sì anche al circo inflazionato, MA... ci sono sportivi!

Gente cioè che invece di imprecare ed inveire, dannare e maledire... accetta. Un pubblico che va per godersi una gara, e che quando la gara sarà finita magari piangerà una sconfitta ma resterà padrone delle sue azioni.

La lezione stavolta arriva dall'Irlanda. 89° minuto di Irlanda-Spagna: la Spagna ha dominato la partita e si trova 4 goal in vantaggio rispetto agli irlandesi che sono a 0. È finita, non si rimonta, non c'è verso. E dagli spalti Irlandesi... parte un canto.


Ora, io di Irlandesi non ne conosco. Non ho la minima idea di che persone siano, se siano gioviali, musoni, onesti o imbroglioni. Ma una persona che riesce a trovare abbastanza coraggio da cantare mentre affronta una sconfitta, beh avrei davvero voglia di conoscerla. Per imbroglione che possa essere, non dev'essere così male.
Sto dicendo una bugia, ne conosco un paio. Hanno una personalità enorme, una grande onestà e carisma. Di quel poco che conosco, mi sembrano proprio le persone che si metterebbero a cantare con le lacrime ad un minuto da una sconfitta. Per poi andare avanti senza recriminare.

Irlandesi, la vostra squadra ha perso una partita. Irlandesi, avete vinto la mia stima. Per questa volta, e per tutte le volte che una sconfitta sarà pesante ma non riuscirà a spezzarvi.

venerdì 8 giugno 2012

Droga

 Qui l'inchiesta di Repubblica che ha dato il via a questa stringa di pensieri.

Finchè c'è domanda, ci saranno loro a rispondere. Gli spacciatori. Che a parte la connotazione negativa, sono dei veri e propri negozianti, con un giro d'affari, una fidelizzazione del cliente, offerte e tutto l'armamentario.
E per un 20 percento di persone che non lo fanno, ne troverai un 80 che prova almeno una volta il negozio, la merce: una platea sterminata. Come impedirglielo?
Forse facendo entrare in azione la popolazione locale, con riunioni, ronde, informazione a tappeto. Per diminuire la platea dei curiosi con tutti gli strumenti della repressione. Una caccia alle "streghe della droga" moderne. Accettando qualche "danno collaterale" se nella caccia ci finisce qualche innocente.
Oppure lasciando che si formi un ghetto e lasciandoci dentro quelli che vogliono entrare. E più o meno fregandotene di quel che accade nel contenitore, tanto i cittadini civili cambieranno zona da soli, no? :-(

Altra soluzione cara ad una certa area politica è quella delle narcosale, posti in cui puoi trovare lo sballo e l'assistenza medica in caso questa fosse necessaria. Ma questo richiede risorse, e quella platea sterminata potrebbe crescere. E le risorse scarseggiano già per l'ordinaria amministrazione, figuriamoci se ne restano per delle politiche qualsiasi di controllo all'uso di stupefacenti.

Io la risposta non la do, non la conosco. Raccolgo qui solo quei due o tre pensieri che mi sono scintillati tra i neuroni quando ho visto quel link e la reazione di un'amica.


Statemi bene
K